GINECOLOGIA E OSTETRICIA
VISITA GINECOLOGICA
La visita ginecologica serve per valutare lo stato di salute degli organi genitali esterni (vagina e vulva) e interni (utero e ovaie). La paziente, accompagnata dal personale di assistenza, viene fatta accomodare, rispettando la massima riservatezza, sul lettino ginecologico ed il medico esegue l'esplorazione con un dispositivo visivo ad ingrandimento, per rilevare eventuale presenza di infiammazioni vulvovaginali o lesioni di interesse clinico; quindi fa effettuare alcuni colpi di tosse per valutare eventuali abbassamenti dell’apparato in seguito a sollecitazioni di spinta. Successivamente viene introdotto in vagina con delicatezza, previa lubrificazione con gel vaginale, un piccolo divaricatore (speculum) di dimensioni adeguate, in plastica monouso, che permette di visualizzare il collo dell'utero al fine di valutare la presenza di eventuali lesioni di interesse clinico, secrezioni caratteristiche di particolari infezioni ecc ed eventualmente proseguire la visita con altri esami specialistici, come, per esempio, il pap-test o la colposcopia. Rimosso il divaricatore, si procede con la visita manuale per la valutazione del canale vaginale e delle caratteristiche dell'utero e delle ovaie.
VISITA OSTETRICA
Nella prima visita ostetrica, la maggior parte del colloquio consiste in una raccolta di dati di anamnesi (notizie sui familiari, sulle malattie di cui ha sofferto la donna in passato, eventuali interventi chirurgici, allergie, trasfusioni di sangue, dati nel contesto ostetrico e ginecologico, pregresse gravidanze), prescrizione degli esami del sangue ed una serie di informazioni che il ginecologo fornisce alla coppia (è consigliabile quindi la presenza del futuro papà). La prima visita ostetrica andrebbe effettuata appena diagnosticata la gravidanza, entro il primo trimestre. Le visite successive avranno cadenza mensile o bimestrale. Durante ogni visita successiva viene rilevata la pressione arteriosa, il peso corporeo, registrazione degli esami del sangue ed eventuale prescrizione di nuovi, controllo dello sviluppo uterino e del suo stato, valutazione del collo dell’utero (esplorazione vaginale e/o visita con lo speculum), controllo del seno ed ecografia ostetrica.
PAP TEST/THIN PREP (Pap test in fase liquida)
Il Pap test è un test di screening per individuare precocemente tumori del collo dell'utero o alterazioni che con il passare degli anni potrebbero diventarlo. L’esame andrebbe eseguito regolarmente, da tutte le donne dopo l'inizio dell'attività sessuale o comunque a partire dai 25 anni di età; nel corso di una normale visita ginecologica si applica lo speculum e quindi si inserisce in vagina la spatola di Ayre e un cytobruh (bastoncino con piccole e morbide setole sull’apice), che servono a raccogliere piccole quantità di muco e cellule, rispettivamente dal collo dell'utero e dal canale cervicale. L'unica controindicazione all'esecuzione dell'esame è la presenza di flusso mestruale, per cui sarebbe bene fissare l'appuntamento ad almeno tre giorni dalla fine delle mestruazioni e una settimana prima di quando si prevede possa subentrare il ciclo successivo. La gravidanza non rappresenta una controindicazione all'indagine, anche se è bene informare chi esegue l'esame della propria condizione; ugualmente l'uso di contraccettivi orali o la presenza di una spirale intrauterina sono irrilevanti ai fini del test. Anche le donne in menopausa devono continuare a sottoporsi all'esame, almeno fino ai 65 anni di età (a discrezione del medico ed in base alla storia clinica ed anamnestica della paziente), anche se non si hanno più rapporti sessuali. Nei tre giorni prima di un Pap test evitare rapporti sessuali e prodotti spermicidi, lavande, creme, gel, ovuli o schiume vaginali di qualunque tipo perché potrebbero eliminare o nascondere cellule anormali ed ovviamente almeno tre giorni dopo il termine del ciclo mestruale. Dopo l'esecuzione del Pap test si può riprendere subito la propria vita normale, senza nessun tipo di limitazione, anche in termini di igiene e attività sessuale.
HPV-DNA TEST
Il test HPV consiste nel prelievo di una piccola quantità di cellule dal collo dell'utero che vengono successivamente analizzate per verificare la presenza di DNA del Papillomavirus. Le infezioni causate da questo comunissimo virus possono infatti essere responsabili del tumore del collo dell'utero. Le modalità di esecuzione dell'esame sono analoghe a quelle del Pap test; nel corso di una normale visita ginecologica, si applica lo speculum, quindi con una speciale spatola e un bastoncino cotonato si prelevano piccole quantità di muco, rispettivamente dal collo dell'utero e dal canale cervicale, da esaminare in laboratorio.
COLPOSCOPIA
La colposcopia è indicata per studiare eventuali anomalie delle cellule del collo dell'utero; è un esame di grande utilità per valutare in modo approfondito le alterazioni cellulari evidenziabili con il pap test e indagare sulla causa di sanguinamenti della vagina, soprattutto dopo i rapporti sessuali, o di dolori pelvici. Durante l'esame la paziente deve assumere la posizione ginecologica (esattamente come per il Pap-test) e, introdotto lo speculum, si procede allo studio della cervice uterina, che avviene tramite un colposcopio, uno strumento che non viene inserito all'interno della vagina, ma consente di esaminare la zona interessata con un ingrandimento da 6 a 40 volte. Il medico può applicare alla cervice alcuni liquidi (per esempio acido acetico o soluzioni iodate) che servono a visualizzare meglio eventuali anomalie cellulari.
ECOGRAFIA TRANS ADDOMINALE E TRANS VAGINALE
L'ecografia trans addominale è un'indagine semplice e innocua, generalmente effettuata a vescica piena, che si basa sull'emissione di ultrasuoni, che non provocano alcun danno all'organismo. Gli ultrasuoni sono onde emesse da una sonda fatta passare sulla pelle, che viene prima ricoperta da un sottile strato di gel. Le onde sono riflesse in diversa misura dai diversi tessuti: per questo l'ecografia può distinguere tra cisti a contenuto liquido o masse solide. L'ecografia trans vaginale è spesso eseguita in associazione all'ecografia pelvica trans addominale per studiare meglio il collo dell'utero, l'utero stesso o le ovaie. Una sonda rivestita di una sorta di profilattico ricoperto di gel viene introdotta nella vagina.
VAGYCOMBI (riabilitazione pavimento pelvico e apparato genitale)
Il Vagy Combi è una terapia che combina in ogni seduta, in modo sinergico, non invasivo, e del tutto indolore, i benefici della radiofrequenza e dell’elettroporazione, al fine di curare, rafforzare, tonificare e ringiovanire il pavimento pelvico e le mucose dei genitali nella donna e in alcune patologie dell’uomo. • Radiofrequenza: con degli applicatori esterni e/o interni induce un tenue aumento della temperatura per ripristinare le membrane cellulari e stimolare la produzione di collagene • Elettroporazione: è un particolare impulso elettromagnetico che fa assorbire un principio attivo senza puntura per via transdermica. Rende permeabile la membrana cellulare a molecole che naturalmente non riuscirebbero ad attraversarla I disturbi nella donna sui quali il trattamento Vagy Combi è particolarmente efficace: • Prolasso uro-genitale di grado lieve • Profilassi post-partum • Incontinenza urinaria da sforzo-urgenza e forme miste • Ipotono del pavimento pelvico • Scarsa sensibilità sessuale • Cicatrici dolorose post parum • Secchezza vaginale • Atrofia e distrofia vulvovaginale • Vestibolite • Vulvodinia locale o generalizzata • Vaginismo • Ipertono • Lichens sclerosus • Cistite interstiziale • Vaginosi ricorrenti e supporto al fisiologico microbiota vaginale • Ringiovanimento vaginale I disturbi nell’uomo sui quali il trattamento Vagy Combi è particolarmente efficace: • Incontinenza gas e feci (maschile e femminile) • Ipotonia muscolare (maschile e femminile) • Incontinenza sfinterica (maschile e femminile) • Ipertrofia prostatica benigna
VISITA MANUALE DEL SENO
La visita senologica è un esame clinico del seno effettuato dal medico senologo o dal ginecologo. Si tratta di un accertamento indolore, realizzato senza l'ausilio di particolari strumenti. La visita senologica consiste nell'ispezione e nella palpazione delle mammelle in diverse posture, valutazione dei cavi ascellari (dove si potrebbero trovare linfonodi sospetti), delle fosse sopra e sotto la clavicola e ai solchi sottomammari e spremitura dei capezzoli. L'esame clinico della mammella è una delle tappe fondamentali del percorso di prevenzione e cura delle alterazioni patologiche che interessano la ghiandola mammaria. La visita, che non sostituisce affatto l’ecografia e la mammografia, dev’essere eseguita semplicemente per avere informazioni sulle caratteristiche del seno e andrebbe effettuata da un medico almeno una volta l'anno a partire dai 25-30 anni di età.
PENISCOPIA
La peniscopia è un esame analogo alla colposcopia, che permette di evidenziare lesioni del pene, eseguito anch'esso tramite il colposcopio con un ingrandimento da 6 a 40 volte. Trattandosi di un'osservazione esterna e l’esame è indolore. L'esame si compone di tre fasi: • Osservazione diretta della cute del pene, del glande, del prepuzio, del solco balano-prepuziale, del meato uretrale e della parte visibile dell'uretra distale. • Applicazione sui genitali di compresse di garza imbevute di acido acetico al 5% per 5 minuti. • Osservazione con il colposcopio ad ingrandimento variabile. Nell'ambito delle MST e delle infezioni da HPV la valutazione della coppia nel suo insieme è indispensabile al fine di attuare un adeguato programma di prevenzione evitando le cosiddette recidive da trasmissioni a ping-pong tra partners. La difficoltà nell'eradicazione e nella prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse può essere in parte dovuta alla sottovalutazione del partner maschile quale serbatoio e veicolo di disseminazione della malattia.

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